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/Piazza

                                                                                                                              La Chiesa

 

La facciata finto barocco è frutto di un restauro degli anni 30 del ‘900.

L’aspetto precedente rispecchiava lo stile tardo cinquecentesco della sua origine (da foto anni ‘20).

A sinistra la deliziosa cappellina barocca del crocefisso, aggiunta dopo le pestilenze del ‘600.

All’interno, l’arredo e l’architettura sono ora poco leggibili, per aggiunta di molti arredi recenti che ne alterano lo stile. L’altare e la navata di sinistra sono di pregevole disegno barocco.

 

Il bel monumento ai caduti in bronzo e granito rosa di Baveno, costruito in un’Italia stremata da lutti e dissesto finanziario, porta uno sterminato elenco di caduti (mancano i morti in prigionia, annoverati fra i traditori!) e una frase retorica a gloria di chi aveva voluto lo sterminio.

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Spazzacamini sui tetti disegni di Libero Greco

Realizzazione dei volontari Gravellonesi

 

Il velocipede: opera di Giuseppe Petralia

 

La rana: scultura in granito opera di Giuliano Zanetti

Altri spazzacamini sul tetto del Municipio

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Sul tetto della casa più alta una strega che vola retta dalla coda di un gatto (disegno di Libero Greco, opera dei volontari Gravellonesi)

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Chi po non vo

 

Sul Municipio una lapide ricorda un detto scolpito sulla piazza di Ascoli Piceno nel 1589

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MUNICIPIO

 

I murales sul Municipio sono stati fra le prime opere a decorare Gravellona Lomellina. Sono il Frutto del concorso di pittura: “Medioevo: San Giorgio combatte contro il Drago – XX secolo: l’uomo libero combatte contro la burocrazia”, questi murales coprono il municipio e si estendono alla piazza e a Corso Insurrezione. Realizzati da diversi artisti principalmente novaresi capitanati da Libero Greco, essi declinano il tema del concorso secondo varie sensibilità e linguaggi artistici, alcuni in modo più eroico, altri in modo più satirico e dissacrante.

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Soffermiamoci sui pannelli del Municipio

Elio Bozzola:

 

in principio fu il caos

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Elio Bozzola:

 

poi venne la razionalità

Umberto Cardano:

Il drago sta nella foresta, simbolo della natura avversa e impenetrabile

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Umberto Cardano:

Ora è il drago burocratico che distrugge la natura trasformando tutto in carta

Gli ultimi due pannelli sono di Libero Greco, galliatese, cittadino onorario di Gravellona, un artista che ha disegnato moltissime delle opere del nostro paese:

Il primo è il ritratto di gruppo di quelli che se la fanno grassa nella società burocratica:

la checca, il banchiere, il mafioso, il borghese, il politico, il medico, l’avvocato, il giudice, il generale, il sindaco, il poliziotto, la prostituta, il prete, il giornalista, l’ecologista,  il professore.

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Davanti a loro sta un porcello, animale che, come è noto, prima digerisce di tutto e poi si farà spolpare tutto. E’ simbolo del popolo. Vedete la bandierina Italiana sulla sua coda. E’ il popolo italiano.

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Nel secondo:

San Giorgio li infilza tutti e li porta all’inferno

Libero Greco:

 

Gioventù, energia, forza sono incatenate dalla burocrazia.

Anche un bambino può distruggerle.

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Gatti musicisti

A destra ancora sagome di gatti musicisti.

Dovete sapere che in municipio abita una gatta famosa per essere la prima gatta sindaco al mondo. Da vero politico non fa nulla: ingrassa, dorme e tutti parlano di lei.  Il palazzo comunale è anche sede di una scuola di musica.

1° premio 1995

Del Concorso:

“Medio evo San Giorgio combatte contro il drago;

XX secolo: l’uomo libero combatte contro la burocrazia”

Ceramiche di Giovanni Crippa Omegna

 

Su una casa di stile con un terrazzo fiorito:

 

A sinistra:

un cavaliere risale in una vallata di codici e va poi in soccorso di un meschino che sta per essere divorato dal mostro della burocrazia.

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In alto nel fregio: animali mitologici.

 

A destra:

ceramiche dello stesso autore raccontano come l’agricoltura, da quella tradizionale a quella moderna, hanno modificato la campagna fino alla grande cementificazione del territorio: le montagne guardano impassibili dall’alto lo scempio della più fertile pianura d’Europa.

In alto nel fregio: le essenze agricole che ci hanno sfamato nei secoli: ghiande, grano, riso, mais, bovini, ovini, rane, pollame ecc.

Mosaici sui marciapiedi

 

Disegni di Camilla Storskog e Realizzazione di Bekiri Fatmir.

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Nel Cortile del municipio

Atrio a destra

Gatti che insidiano i pipistrelli

 

Giuseppe Barison Barcarola 1897

Questa “barcarola” ci regala una finestra aperta su un canale veneziano, stretto fra case, acqua, cielo e gioventù.                                             

Civico Museo Revoltella Trieste

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Giuseppe Barison (Trieste 1853-1931)

 

Nato da un’umile famiglia fu notato per la sua abilità al disegno da una famiglia nobile che lo avviò alla carriera artistica presso l’accademia della capitale: Vienna. 

Dopo un periodo romano di pittura storica, approdò a Venezia dove raggiunse il successo con la pittura di genere alla Favretto.

Il ‘900 lo vide curiosare incerto tra i vari stimoli delle novità artistiche del nuovo secolo ma restare fedele alla pittura dell’ultimo’800 di cui fu interprete felice.

Barcarola
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Atrio a sinistra: i popoli che abitano Gravellona: Latinoamericani, nordamericani, padani, arabi, cinesi, indiani,  ….

 

 

 

 

Nel cortile la grande uva: disegno di Libero Greco realizzazione di Donato Melito

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Elegante architettura delle scuole elementari, costruite con un lascito testamentario di Pietro Delucca e inaugurate nel 1885

Capire il passato                         Studiare il presente                        Progettare il futuro

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Qui di seguito le opere esposte nella centralissima Piazza

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